Buongiorno a tutti, lettrici e lettori! Oggi parliamo di un grande classico della letteratura francese: La signora delle camelie di Alexandre Dumas figlio, un romanzo che desideravo recuperare da tempo e che mi ha davvero scaldato il cuore in queste settimane di novembre in zona rossa.
Composto nello spazio di un mese, il romanzo è in parte ispirato alla storia d’amore dell’autore con Marie Duplessis. Pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1848, La signora delle camelie racconta una delle storie d’amore più famose in assoluto. Lo stesso Dumas ha successivamente adattato questo romanzo e ne ha fatto uno spettacolo teatrale, e il libretto de La Traviata, una delle opere liriche più famose di Giuseppe Verdi, è ispirato proprio alla vicenda dei protagonisti, Armando e Margherita.
Numerose sono anche le trasposizioni cinematografiche di questa storia, basti pesare al celebre film Pretty woman, che ne rivisita la trama in chiave moderna.
Nelle prime pagine del romanzo, il lettore non entra immediatamente in contatto con i veri protagonisti della vicenda, ma con un narratore anonimo che ci dice di aver ascoltato una storia così toccante e coinvolgente da volerla raccontare.
Il narratore infatti ci racconta di come, qualche tempo prima, sia venuto a conoscenza della morte di una certa Margherita Gautier.
Margherita Gautier era una famosissima mantenuta, conosciutissima a Parigi. La donna è morta lasciando moltissimi debiti, ragion per cui tutti i suoi beni (mobili, gioielli, abiti…) stanno per essere venduti all’asta.
Il narratore decide quindi di partecipare all’asta e di acquistare, a caro prezzo, un libro appartenuto a Margherita, per tenerlo come ricordo di quella donna, che un tempo era stata così affascinante e così bella.
Poco dopo il narratore viene avvicinato da un giovane di nome Armando che scongiura il narratore di vendergli il libro appena acquistato all’asta. Quel libro infatti è l’unico ricordo che ad Armando resta di Margherita. Il narratore intuisce immediatamente che i due, Armando e Margherita, erano stati un tempo sentimentalmente legati, così accetta di buon grado di cedere il libro ad Armando.
Tra i due si crea un rapporto di amicizia e, a questo punto, Armando decide di raccontare al narratore la sua storia d’amore con Margherita, attraverso un lunghissimo flashback. Il lettore quindi non vede muoversi sulla scena direttamente Armando e Margherita, ma la loro storia ci viene raccontata indirettamente.
Se questa scelta narrativa può far storcere il naso al lettore contemporaneo, dobbiamo però tenere presente che quello del “racconto nel racconto” era un espediente tipico dei romanzi ottocenteschi. Troviamo lo stesso meccanismo in Cime tempestose, in cui il narratore, Mr Lockwood, si fa raccontare da Nelly Dean, la governante di casa, la storia di Heathcliff. Pensiamo anche a I promessi Sposi, in cui nella famosissima introduzione, il narratore si rivolge ai suoi venticinque lettori, dicendo di aver trovato un manoscritto del ‘600 che racconta la storia di Renzo e Lucia.
Un espediente narrativo, quello del “racconto nel racconto” che serviva a conferire maggiore verosimiglianza e quindi a rendere più credibile la vicenda narrata. Ma torniamo a La signora delle camelie.
Armando e Margherita si conoscono a teatro. Margherita è una donna bellissima, affascinante e tutti a Parigi la conoscono come “la signora delle camelie”, perché tutte le sere a teatro è solita portare con sé un mazzo di camelie, rosse o bianche a seconda dell’occasione.
Quando Armando la conosce se ne innamora a prima vista. Anche Margherita ricambia quasi immediatamente i sentimenti di
Armando, perché si rende conto che il giovane nutre nei suoi confronti un affetto sincero e non è semplicemente attratto dal suo fascino e dalla sua bellezza. I due cominciano quindi a frequentarsi e si innamorano perdutamente, ma il loro sarà un amore tormentato e infelice.
Innanzitutto il loro rapporto è segnato dalla gelosia, gelosia dovuta al fatto che Margherita per potersi mantenere deve necessariamente avere altri amanti. Armando, per quanto sia consapevole della situazione, non riesce ad accettarla e spesso e volentieri si abbandona a scenate di gelosia in piena regola.
Ad ostacolare l’unione tra i due è anche la mancanza di denaro. Il denaro non è mai abbastanza. Eduardo Rescigno, autore dell’introduzione all’edizione di Rizzoli, fa giustamente notare come la maggior parte delle parole di questo romanzo, non rientri nel campo semantico relativo all’amore e alla passione, ma nel campo semantico relativo al denaro, che per i due sfortunati amanti è la principale fonte di preoccupazione.
Margherita è una donna che ama vivere nel lusso, che ama gli abiti eleganti, i gioielli costosi, le serate a teatro. In altre parole è abituata ad un tenore di vita molto costoso. Armando è un uomo di modesta estrazione sociale, quindi non può permettersi questo stile di vita.
Così l’uomo cerca in tutti i modi di racimolare quanto più denaro possibile, chiedendo dei prestiti, o addirittura scommettendo al gioco. Mentre Margherita, in qualche modo, cerca di condurre uno stile di vita più sobrio, rinnegando la propria natura, per non pesare troppo sulle spalle di Armando e non dover frequentare contemporaneamente altri uomini che ne scatenerebbero la gelosia.
Vi è poi il tema della cattiva reputazione: chiaramente il fatto che Armando frequenti Margherita non viene visto di buon occhio dalla sua famiglia, in particolare il padre di Armando si opporrà fermamente cercando di ostacolare in tutti i modi questa relazione.
Con La signora delle camelie Dumas figlio riesce, non dico ad essere all’altezza di Alexandre Dumas padre, ma comunque a difendersi
più che dignitosamente. I personaggi e la passione che li anima prendono vita sulla pagina, coinvolgendo il lettore e facendolo trepidare insieme ai due amanti.
Un romanzo che è quindi caratterizzato, sì, da una forte passionalità, ma che allo stesso tempo resta saldamente “con i piedi per terra” ed è lungi dall’essere eccessivamente “sdolcinato”. Inoltre grazie a questo romanzo, dall’ambientazione prevalentemente notturna, ho potuto passeggiare di nuovo per le vie illuminate di Parigi, assaporando quell’atmosfera da Europa del XIX secolo di cui sentivo tanto la mancanza.
Se da un lato questo è un romanzo tipicamente ottocentesco, basti pensare, come ho scritto poco fa, all’espediente del “racconto nel racconto”, allo stesso tempo lo si può considerare un romanzo molto moderno.
Innanzitutto Margherita Gautier è una figura femminile, autonoma, indipendente e padrona di sé. E’ Margherita che conduce il gioco, è lei a prendere le decisioni che poi imprimeranno una svolta decisiva alla vicenda. In altre parole una donna protagonista a 360 gradi.
Altrettanto moderne sono le considerazioni che il narratore fa a proposito di Margherita (e delle donne come lei), riflettendo sull’ipocrisia dei ricchi uomini di Parigi, che da un lato giudicano ed etichettano Margherita come una donna di malaffare e la relegano ai margini
della società, ma dal canto loro non hanno una condotta meno irreprensibile.
Vi invito quindi a leggere questo romanzo che si è rivelato davvero piacevole e che potrebbe essere anche un’ottima occasione per avvicinarsi ai classici, soprattutto per chi di solito non affronta questo tipo di letture, perché convinto che i classici siano tutti dei “mattoni” e che per portare a termine la lettura di un classico si debbano versare lacrime e sangue.
Sicuramente la lettura dei classici richiede un po’ più di fatica e di concentrazione, rispetto a quanto possa richiederne la lettura
di un romanzo contemporaneo, ma cominciare con un romanzo come questo, dalla mole abbastanza ridotta, potrebbe essere potrebbe essere il primo passo.
Vi segnalo inoltre che questo romanzo è disponibile anche in formato audiolibro su Audible, il che potrebbe essere un valido aiuto per accompagnarne la lettura.
Acquista La signora delle camelie di Alexandre Dumas
Vuoi acquistare La signora delle camelie di Alexandre Dumas? Qui sotto trovi il link per acquistarlo direttamente su Amazon.it! Acquistandolo tramite il mio link io guadagnerò una piccola commissione sul totale che mi aiuterà a supportare il blog, tu però non avrai alcun sovrapprezzo! Non lo vedi? Disabilita AdBlock dal tuo browser!