Titolo: Sirene
Autore: Laura Pugno
Prima edizione: 2017
Lingua originale: Italiano
Casa editrice: Marsilio
Pagine: 144
ISBN: 9788831728430
Prezzo: 14,00
Valutazione: 4/5
Sirene di Laura Pugno è un romanzo distopico, ambientato in un futuro (che ahimè non sembra essere così lontano dal nostro presente) in cui, a causa dell’inquinamento provocato dall’uomo, la composizione dell’atmosfera si è modificata al punto che i raggi nocivi del sole non vengono più schermati, ma colpiscono direttamente la superficie terrestre.
Esporsi al sole è così pericoloso da provocare una forma molto grave di tumore della pelle: un tumore letale, che in poche settimane pone fine alla vita di chi lo contrae.
La maggior parte della popolazione vive in bunker sotterranei, mentre i più ricchi vivono in resort lussuosissimi costruiti sul fondo degli oceani. I più poveri invece, o comunque coloro che non hanno nulla da perdere, continuano a vivere sulla superficie terrestre a loro rischio e pericolo, facendo vita notturna e cercando, durante il giorno, di proteggersi con tute e maschere, che però non garantiscono una protezione totale della pelle.
Proprio mentre il sole cominciava a mietere le prime vittime, l’uomo ha fatto la scoperta di una nuova specie animale: la specie delle sirene, animali marini, selvaggi in natura, ma che l’uomo è riuscito ad addomesticare.
All’epoca dei fatti narrati, le sirene selvatiche non esistono più, ma queste vengono allevate come mucche, cresciute all’interno di vasche e nutrite con cibi ipercalorici e ormoni, in modo da accelerarne la crescita e aumentarne la massa muscolare. Diventate adulte, è questione di pochi mesi, le sirene vengono fatte riprodurre e, una volta data alla luce una nuova generazione, vengono uccise e macellate. E il ciclo si ripete di continuo. La carne di sirena è infatti una prelibatezza che viene venduta a peso d’oro.
Il potere costituito fatica ad imporsi e sembra che tutto il mondo sia controllato dalle mafie, in particolare il protagonista è un membro della Yakuza e fa il guardiano presso uno dei tanti impianti in cui si allevano le sirene.
Samuel non è un protagonista positivo, un cavaliere senza macchia e senza paura che lotta contro il sistema. Anzi, è un uomo che, anche a causa del suo vissuto, è complice del sistema di cui fa parte e svolge con indifferenza un mestiere che comporta uccidere barbaramente creature innocenti. Se aggiungiamo anche il fatto che l’uomo ha una condotta morale abbastanza spregevole e discutibile, va da sé che non si tratta di un personaggio con cui il lettore empatizza o si identifica.
Certo è che a Samuel succederà qualcosa che lo indurrà ad entrare in rotta di collisione proprio con il sistema di cui ha sempre fatto parte.
La narrazione è focalizzata esclusivamente sul protagonista e la storia copre un arco temporale di circa sei mesi, ma attraverso dei flashback l’autrice ci porta indietro nel tempo e ci svela come è fatto il mondo del futuro e, soprattutto, come ci si è arrivati.
Sirene è un romanzo molto breve, che si legge in un paio d’ore, ma di certo non si tratta di una lettura spensierata, data l’atmosfera molto cupa e opprimente e la presenza di scene crude e violente.
A mio avviso di tratta di un libro ben riuscito. L’obiettivo sicuramente è quello di muovere una critica al sistema degli allevamenti intensivi. Le sirene in questo romanzo sono come mucche: vengono messe all’ingrasso e allevate in vasche dove a malapena hanno spazio per nuotare. Dal momento che si riproducono vengono macellate e il ciclo si ripete continuamente, proprio come accade agli animali che finiscono quotidianamente sui nostri piatti.
L’autrice fa leva sul fatto che le sirene hanno sembianze che sono a metà strada tra l’umano e l’animalesco: non sono le sirene dalla Walt Disney con il reggiseno a conchiglia e i capelli rossi, ma comunque la loro fisicità ricorda molto quella umana, di conseguenza la violenza a cui sono sottoposte indigna il lettore e lo porta riflettere su come viene prodotto il cibo che mangiamo.
Ma è anche presente anche una critica, meno evidente, ma molto forte, alla società maschilista: i personaggi del romanzo sono tutti uomini mentre le sirene sono donne (i maschi di sirena servono solo per la riproduzione e la loro carne non è commestibile).
Le sirene sono donne e sono alla mercè degli uomini, perché vengono sfruttate non solo come carne da macello, ma anche come oggetti del piacere maschile. Le sirene infatti emettono suoni e odori che attraggono ed eccitano l’uomo e per quanto l’uomo riesca a tenerle sotto controllo, il loro lato selvaggio è solo sopito. Le sirene rappresentano quindi “l’altro”, un “altro” che attrae, ma nei confronti del quale ci si sente superiori e legittimati ad esercitare qualsiasi forma di sfruttamento e di controllo.
Un romanzo davvero suggestivo, dallo stile lineare, asciutto e senza fronzoli, ma soprattutto si tratta di un esperimento riuscito, che ha il merito di proporre qualcosa di diverso nel panorama narrativo italiano che spesso ha il difetto di essere un po’ monocorde. Consigliato!
Acquista Sirene di Laura Pugno
Vuoi acquistare Sirene di Laura Pugno? Qui sotto trovi il link per acquistarlo direttamente su Amazon.it! Acquistandolo tramite il mio link io guadagnerò una piccola commissione sul totale che mi aiuterà a supportare il blog, tu però non avrai alcun sovrapprezzo! Non lo vedi? Disabilita AdBlock dal tuo browser!