Titolo: Poirot sul Nilo
Autore: Agatha Christie
Prima pubblicazione: 1937
Lingua originale: Inglese
Genere: Giallo
Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 268
ISBN 978-88-04-68042-0
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Anche se con un po’ di ritardo, ahimè siamo ormai già oltre la metà di febbraio, oggi vi parlo della mia prima lettura legata alla Read Christie Challenge.
Per chi ancora non sapesse di cosa si tratta, L’Agatha Christie Limited (ACL), una società creata dalla stessa Agatha Christie e che dal 1955 si occupa di gestire la proprietà intellettuale e i diritti d’autore sulle opere, originali e derivate, della celeberrima scrittrice inglese, ha indetto per il 2019 una strepitosa reading challenge.
Si tratta di leggere ogni mese, per 12 mesi, un libro diverso di Agatha Christie e di condividere la propria esperienza sui canali social o sui blog letterari (per chi ne ha uno). Per avere informazioni ed istruzioni precise sulla challenge, vi rimando direttamente al blog di Radical Ging e alla relativa pagina Instagram. Marco e Davide (a cui faccio tanti complimenti per il loro splendido lavoro) infatti sono stati assoldati direttamente dalla ACL per gestire, qui in Italia, la Read Christie Challenge.
Ho deciso immediatamente di lanciarmi in questa avventura innanzitutto perché i gialli mi piacciono molto, ma di Agatha Christie, che è la regina indiscussa di questo genere letterario, finora avevo letto poco. Quindi perché non sfruttare questa splendida occasione per approfondire un po’ la conoscenza di questa grandissima giallista?
Detto fatto. Per il mese di gennaio il “compito” era quello di leggere un romanzo (o un racconto) che avesse per protagonista Hercule Poirot. Io ho scelto Poirot sul Nilo, in lingua originale Death on the Nile.
Si tratta del quindicesimo romanzo in ordine cronologico che ha per protagonista il famosissimo detective Belga e può essere considerato il secondo episodio di una trilogia che comprende anche La domatrice e Non c’è più scampo. I tre romanzi hanno un’ambientazione esotica (i primi due sono ambientati in Egitto, il terzo in Iraq) e probabilmente l’autrice si è ispirata, per la loro stesura, ad un viaggio compiuto nel 1930 in Oriente, durante il quale conobbe il suo secondo marito, l’archeologo Max Mallowan.
Nella prima parte del libro fanno la loro comparsa sulla scena i personaggi che successivamente daranno vita all’intreccio vero e proprio. Tra i principali vi sono Linnet Ridgeway, una ricchissima ereditiera, e le sue amiche Johanna Southwood e Jaqueline de Bellefort; Andrew Pennington, amministratore dei beni di Linnet Ridgeway; la Signora Allerton e il figlio devoto, Tim; la signorina Van Schuyler, una ricchissima signora americana, insieme a sua nipote e alla sua cameriera personale; la signora Otterbourne, scrittrice, con la figlia Rosalie.
Non ci viene data una descrizione completa di questi personaggi, la loro fisionomia e la loro personalità si delineano infatti nel corso del romanzo. Ci vengono mostrati invece solo dei brevi flash i quali permettono al lettore di farsi un quadro piuttosto generale (anche se frammentario) della situazione, prima che la storia prenda corpo.
“Quello è Hercule Poirot, il celebre investigatore!” Disse la Signora Allerton
Ciò accade quando i personaggi, tutti in vacanza in Egitto, si imbarcano per una crociera sul fiume Nilo su un lussuoso battello, il Karnak, a bordo del quale si trova, per un viaggio di piacere, anche un noto investigatore. Si tratta ovviamente del nostro Hercule Poirot.
Poirot, e con lui il lettore, si rende conto presto che ciascuno dei passeggeri è caratterizzato da luci e ombre, da una facciata dietro la quale si celano segreti più o meno pericolosi. La situazione precipita quando, nel giro di poche ore a bordo del Karnak si verificano non uno, non due, bensì tre omicidi. Poirot comincia così le sue indagini, il caso è talmente intricato e misterioso che sembra non avere soluzione… Riuscirà il nostro investigatore a risolverlo?
“Fortunato? Io lavoro solo con la materia grigia. La fortuna la lascio agli altri”
Che dire di questa lettura Christiana (per me) nuova? Devo concordare con Giampaolo Dossena (1930 – 2009), autore della prefazione a Poirot sul Nilo nell’edizione Oscar Gialli Mondadori, il quale paragona qualsiasi libro giallo ad un indovinello: il delitto e lo svolgimento delle indagini stanno all’esposizione come la scoperta del colpevole alla soluzione dell’indovinello.
Se consideriamo l’esposizione, Poirot sul Nilo risulta un romanzo un po’ “sottotono”. Non troviamo infatti quella tensione crescente, quel ritmo incalzante, quel brivido lungo la schiena che caratterizza altri lavori della Christie (penso per esempio a Dieci piccoli indiani), ma un racconto dal ritmo più lento e dalla tematica più “sentimentale”. In compenso la soluzione del giallo-indovinello è brillante e convincente.
“Non far che il male entri nel tuo cuore perché lì vi farà la sua dimora”
Consigliato? Ovvio che sì, ma sappiano i lettori che si tratta di una Agatha Christie un po’ diversa dal solito, autrice di un romanzo giallo, ma con ampie pennellate di rosa, perfetto per chi non cerca un thriller da brividi lungo la schiena da divorare in poche ore, ma un mistero da risolvere scervellandosi insieme a Poirot per smascherare un assassino diabolicamente astuto.
Per quanto riguarda le mie prossime letture gialle, per il mese di febbraio la missione è quella di leggere un libro (o un racconto) che abbia per protagonista Miss Marple. Io ho scelto C’è un cadavere in biblioteca. L’ho già iniziato e ve ne parlerò appena lo avrò finito. Quali saranno invece le vostre future scelte per la challenge? Aspetto i vostri suggerimenti… Buona lettura!