Titolo: Non lasciarmi
Autore: Kazuo Ishiguro
Anno di pubblicazione: 2006
Casa editrice: Einaudi
Genere: distopico / drammatico
Traduttore: Paola Novarese
Pagine: 291
Acquista su Amazon
È difficile scrivere una recensione di Non lasciarmi senza anticipare nulla ai futuri lettori di questo romanzo. Si tratta infatti di una storia che all’inizio lascia molti punti di domanda, ma che va assaporata piano, perché il senso delle cose che si leggono viene chiarito pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo. Farò quindi del mio meglio per cercare di comunicare la bellezza (e la drammaticità) di questo romanzo, senza rovinare il piacere della lettura.
Ci sono stati periodi nella mia vita in cui ho cercato di lasciarmi alle spalle Hailsham, quando mi sono detta che non dovevo più voltarmi indietro. Ma a un certo punto smisi di opporre resistenza.
La voce narrante è quella di Kathy, una ragazza di trentun anni che sta per concludere la sua attività di “assistente” in centri di riabilitazione per “donatori”. In questo momento della sua vita, che intuiamo essere decisivo, Kathy decide di ripercorrere e di raccontare la sua vita passata: l’infanzia e la prima adolescenza trascorse nel prestigioso collegio di Hailsham, sperduto nella campagna inglese, la giovinezza trascorsa ai “cottages”, il suo lavoro di “assistente”, ma soprattutto il legame, nato proprio fra le aule di scuola, con una ragazza, Ruth, e un ragazzo, Tommy.
Kathy e i suoi compagni sanno fin da piccoli di essere speciali: non hanno famiglia e non potranno crearne una propria, vengono educati nel migliore dei modi ma sanno di non poter fare progetti sul loro futuro, i loro lavori creativi vengono portati via da “Madame”, una donna misteriosa, che li esporrà in un’altrettanto misteriosa “galleria”, sanno che diventeranno “assistenti” e “donatori” ma non conoscono il vero significato di queste parole.
A ripensarci, mi rendo conto che stavamo vivendo proprio quell’età in cui cominciavamo ad acquisire una certa consapevolezza – su chi eravamo, su quanto fossimo diverse dai nostri tutori, dalla gente del mondo fuori – ma non avevamo ancora capito cosa significasse veramente. […] Perché non importa quanto i tutori facessero del loro meglio per cercare di prepararci: tutti gli incontri, i video, i dibattiti, gli avvertimenti, nessuna di queste cose può farti comprendere fino in fondo. Non quando si ha otto anni, e si sta tutti insieme in un posto come Hailsham […]. Ma in qualche modo, qualcosa deve essere entrato dentro di te.
Gli studenti (e con loro il lettore) scoprono gradualmente la verità e il loro destino si delinea con progressiva chiarezza nel corso della storia. Ci si rende conto che la vicenda è, sì, ambientata in Inghilterra e negli anni ’90, ma non si tratta del mondo reale, quanto piuttosto di una realtà alternativa in cui, dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli eventi hanno seguito un corso diverso da quello che conosciamo.
La scienza medica ha fatto enormi progressi, i quali hanno portato a trovare la cura per tutte le peggiori malattie, ma la domanda che sorge spontanea è: quanto è lecito e moralmente accettabile per l’uomo manipolare la vita a proprio vantaggio?
Continuo a pensare a un fiume da qualche parte là fuori, con l’acqua che scorre velocissima. E quelle due persone nell’acqua, che cercano di tenersi strette, più che possono, ma alla fine devono desistere. La corrente è troppo forte. Devono mollare, separarsi.
Il punto di forza di questo romanzo sta nella mescolanza tra due generi letterari lontani: il romanzo fantascientifico-distopico e il romanzo memorialistico. Kathy rievoca infatti nel corso della narrazione i momenti più significativi della sua amicizia con Ruth e con Tommy. I ricordi non seguono un ordine rigorosamente cronologico, ma sono narrati così come affiorano nella mente della protagonista, che segue il flusso dei suoi pensieri.
I tre protagonisti danno vita ad una sorta di triangolo d’amicizia e d’amore durante gli anni trascorsi ad Hailsham, successivamente si separano, ma il destino li fa incontrare di nuovo e fa venire nuovamente a galla le passioni e i sentimenti di un tempo. Il legame tra i tre cambia e si trasforma nel corso degli anni, man mano i personaggi crescono e diventano adulti, si tratta di un rapporto che ha i suoi alti e bassi, fatto di profondo affetto, ma anche di litigi, incomprensioni, invidie e gelosie, e che è rievocato con grande intensità, tanto che il lettore si immedesima totalmente con l’io narrante.
È proprio questa totale immedesimazione che impedisce di osservare con distacco l’universo distopico in cui si svolge la vicenda, e che fa di Non lasciarmi un romanzo emotivamente intenso e struggente.
Non lasciarmi è un romanzo da leggere senza fretta, con pazienza, lasciando che le cose accadano davanti ai nostri occhi, seguendo il cammino dei protagonisti, che svelano poco a poco, l’ineluttabilità del loro destino. Una storia che senza dubbio vi spiazzerà e vi lascerà un segno. Consigliato!