Titolo: Ferryman – Amore eterno
Autore: Claire McFall
Prima edizione: 2019
Lingua originale: Inglese
Casa editrice: Fazi Editore
Pagine: 297
ISBN 978-88-9325-397-0
Prezzo: 16,00
Valutazione: 2/5
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Il mese scorso è uscito in libreria Ferryman – Amore eterno di Claire McFall, per la collana LAINYA di Fazi Editore, primo volume di una trilogia fantasy. Chi mi legge deve sapere innanzitutto che sono da sempre una grande appassionata di storia e cultura antica e, in secondo luogo, che sono una divoratrice di libri e serie TV fantasy (per la cronaca, ancora non mi è andato giù il finale de Il trono di spade).
Leggere sulla quarta di copertina che Ferryman è “una straordinaria riscrittura del mito di Caronte”, “a metà tra I trentanove scalini e Il signore degli anelli” e ancora “piacevole e travolgente come i libri di Harry Potter” mi ha colpito direttamente al cuore e mi ha convinto immediatamente ad acquistare il libro, gonfiando non poco le mie aspettative.
Ora… va da sé che, trattandosi di uno young adult (genere che tra l’altro pure mi piace), davo per scontato di non avere tra le mani il fantasy del secolo… ma, viste le premesse, mi aspettavo molto, ma molto di più.
La protagonista di Ferryman si chiama Dylan ed è una giovane adolescente di 16 anni che vive in Scozia con la madre. Quel pomeriggio Dylan prende il treno per incontrare, dopo anni, il padre, che le ha lasciate quando lei era ancora molto piccola, tanto che di lui non ha nessun ricordo.
Durante il viaggio, il treno ha un grave incidente all’interno di una galleria e nessuno sembra essere sopravvissuto, tranne lei. Dylan è stordita, confusa e per giunta è avvolta dall’oscurità. Con fatica riesce ad uscire dal treno e a percorrere la galleria e, quando intravede finalmente l’uscita, si aspetta di imbattersi una folla di medici e di soccorritori indaffarati. Ma fuori dal tunnel non c’è nulla di tutto ciò, ci sono solo prati e colline a perdita d’occhio. In questo paesaggio naturale l’unica presenza è Tristan, un giovane misterioso che la invita a seguirlo in un viaggio attraverso l’aperta campagna. Ma Dylan è piena di dubbi: dove sono finiti tutti? Chi è quel giovane? Cosa vuole da lei? Dove li condurrà il loro viaggio?
Sarà lo stesso Tristan a rispondere alle sue domande: Dylan è morta durante l’incidente ferroviario e lui è un traghettatore: il suo compito è quello di accompagnare le anime attraverso la “terra perduta” e condurle nell’aldilà. Ha così inizio un lungo viaggio, durante il quale, tra i due giovani, nascerà inevitabilmente l’amore.
Veniamo ora ai punti deboli di questo romanzo. Il primo è senza dubbio Dylan, la protagonista. Mi chiedo, è possibile che, nel momento in cui ti viene rivelato che sei morta e che non rivedrai mai più i tuoi cari, il tuo unico pensiero sia Tristan? È vero che Dylan ha sedici anni e che gli adolescenti tendono ad avere una scala delle priorità piuttosto distorta, ma anche la più frivola o la più disagiata delle sedicenni, di fronte alle porte dell’aldilà, verserebbe qualche lacrima per sua madre e suo padre. Ma Dylan no, per tutta la durata del libro pensa solo al suo Tristan. Quello che ne risulta è un personaggio piatto, noioso e (per fortuna) improbabile.
In secondo luogo il romanzo descrive il percorso che i due giovani fanno attraverso la terra perduta, un viaggio che si preannuncia pieno di pericoli e di insidie. Non voglio svelare troppo agli eventuali futuri lettori, ma anche questa componente del romanzo risulta “piatta”, nel senso che la trama mi è sembrata ripetitiva, poco movimentata, complice anche il fatto che gli unici due personaggi sono Tristan e Dylan, di cui vi ho già detto cosa penso.
Unica nota positiva: il finale a sorpresa che ci proietta direttamente verso il secondo episodio della trilogia, riaccendendo la nostra curiosità e facendoci temporaneamente dimenticare la monotonia delle 200 pagine precedenti.
Che dire quindi di questo romanzo? Date le premesse mi aspettavo un romanzo diverso. L’idea di fondo, quella di raccontare un viaggio nell’aldilà, è interessante e all’inizio mi ha incuriosita molto, peccato sia stata sviluppata in modo troppo semplicistico, dando vita ad un romanzo più rosa che fantasy.
Sconsigliato ad un pubblico adulto.