È passato esattamente un anno da quando, in pieno lock-down, ahimè solo all’inizio di quella che si sarebbe rivelata una pandemia mondiale, ho aperto il mio canale YouTube e ho cominciato a pubblicare le mie recensioni in formato video dei dodici candidati al Premio Strega.
A distanza di dodici mesi devo dire che sono davvero contenta di come sta proseguendo il mio percorso come creator. Certo, i miei numeri sono insignificanti se paragonati a quelli dei “veri” Youtuber, e non nego che spesso anche solo pubblicare un video a settimana è un impegno che, sommandosi al mio lavoro vero e proprio, richiede tanta fatica e tante energie.
Ma le piccole soddisfazioni che mi sto portando a casa ripagano le energie che investo in questo progetto: si è creata una piccola (piccolissima) community di persone amanti dei libri con cui adoro confrontarmi e con cui mi piace scambiare consigli di lettura e proposte per nuovi contenuti; ho cominciato, anche se a piccoli passi, a collaborare con altri canali; per non parlare della gioia immensa che provo quando mi scrivete che avete letto e apprezzato un libro consigliato da me!
Sono quindi felicissima di riproporre anche quest’anno una rassegna di articoli e video dedicati ai 12 candidati al Premio Strega! Per continuare nel solco della tradizione inaugurata con l’apertura del canale YouTube.
Anche quest’anno l’obiettivo è quello di leggere e di presentarvi, uno per uno, i dodici candidati al Premio Strega, per poi scoprire insieme a voi e commentare la scelta dei cinque finalisti e, nel mese di luglio, del libro che si aggiudicherà il premio.
Per ogni libro verranno pubblicati un articolo di approfondimento qui, sul blog, e una video-recensione sul canale YouTube. Per dare la possibilità anche a voi di leggere con me i 12 candidati e coinvolgervi in quest’avventura (soprattutto su Instagram) ho stilato un vero e proprio calendario di letture.
Quindi… ecco a voi la dozzina dello Strega con tutte le date di uscita degli articoli e dei video!
Maria Grazia Calandrone, Splendi come vita (Ponte alle Grazie) Lunedì 12 aprile
Chi scrive è una bambina adottata, che ama immensamente la propria madre. Poi c’è una ferita primaria e la madre non crede più all’amore della figlia. Frattura su frattura, equivoco su equivoco, si arriva a una distanza siderale fra le due, a un quotidiano dolore, a un quotidiano rifiuto, fino alla catarsi delle ultime pagine. L’autrice rivede oggi la figura della madre con gli occhi di una donna adulta, non più solo come la propria madre, ma come una donna a sua volta adulta, con la sua storia e i suoi propri dolori e gioie. Quando si smette di vedere la propria madre esclusivamente come la propria madre, la si può finalmente “vedere” come essere separato, autonomo e, per ciò, tanto più amabile.
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Giulio Mozzi, Le ripetizioni (Marsilio) Lunedì 19 aprile
Mario è un uomo che inventa storie, modifica la realtà, non è interessato alla verità, né sulle cose né sulle persone. Anni prima è stato lasciato da Bianca, subito prima che nascesse Agnese, che forse è sua figlia o forse no. Tuttavia, se Bianca, spuntando dal nulla dopo anni, chiede aiuto, Mario subito accorre, disponibile ad accollarsi la paternità. È succube di Santiago, un ragazzo dedito a pratiche sessuali estreme, e affida alle fotografie la coerenza e consistenza della propria vita. Giulio Mozzi guida il protagonista attraverso avventure in parte reali e in parte – ma la distinzione non è sempre chiara – del tutto immaginarie, portandoli a sfiorare le vite strane e misteriose di personaggi altrettanto misteriosi.
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Alice Urciuolo, Adorazione (66thand2nd) Lunedì 26 aprile
A Pontinia, piccolo centro di fondazione fascista nel mezzo della pianura pontina, il giovane Enrico ha ucciso la fidanzata Elena. Ma chi è davvero responsabile della morte di Elena? Solo Enrico o in una certa misura anche l’intera comunità, ancora marcata dall’impronta fascista e regolata nel profondo da valori patriarcali? E quanto quei valori continuano a segnare le vite dei ragazzi e delle ragazze? Vanessa, la migliore amica di Elena; Giorgio, che era innamorato di lei; Christian, il suo ex fidanzato; Laura, la sorella minore di Giorgio; Diana, la migliore amica di Laura; e i loro genitori: tutti devono fare i conti con il trauma. Per ognuno dei giovani la morte di Elena ha un significato diverso, e per ognuno va a sovrapporsi alla propria storia personale, a un’educazione sentimentale e sessuale fatta di estremi, in cui l’amore, la tenerezza e il desiderio si mescolano alla sopraffazione, all’umiliazione e alla violenza.
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Daniele Petruccioli, La casa delle madri (TerraRossa) Lunedì 03 maggio
Ernesto e Elia sono gemelli e si inseguono in una specie di lontananza ravvicinata senza riuscire a toccarsi, come fossero rette parallele; Sarabanda e Speedy, i loro genitori, invece non la smettono di allontanarsi neanche quando credono di starsi vicino. E così Daniele Petruccioli ci conduce su e giù per le generazioni che si succedono in case dove le persone crescono, vivono, muoiono, traslocano e che sono forse le uniche vere custodi di una memoria che facciamo di tutto per rimuovere, ma permane ostinata.
Lisa Ginzburg, Cara pace (Ponte alle Grazie) Lunedì 10 maggio
Gloria, bellissima e irresistibile, decide di lasciare Seb, il marito, e le figlie perché si è innamorata di un altro uomo. Tradimento e abbandono: questi i capi d’accusa che pendono sulla sua testa. Seb è distrutto, disperato. Si rifugia nelle stelle, negli oroscopi, in qualche amante occasionale, ma niente. È impossibile superare quel dolore. Così decide di allontanarsi in un’altra città che non sia Roma, meglio stare a Milano, immerso nelle frenetiche questioni lavorative. Lì, nella capitale, lascia le due figlie, parcheggiate in una casa immensa e monumentale, insieme a una governante di nome Mylène, figura di una tenerezza sobria e confortante, strenua sostenitrice del fatto che l’attività fisica sia l’unica arma per combattere la sofferenza.
Edith Bruck, Il pane perduto (La nave di Teseo) Lunedì 17 maggio
Miracolosamente sopravvissuta con il sostegno della sorella più grande Judit, l’autrice, sopravvissuta ad Auschwitz, ricomincia l’odissea. Il tentativo di vivere, ma dove, come, con chi? Dietro di sé vite bruciate, comprese quelle dei genitori, davanti a sé macerie reali ed emotive. Il mondo le appare estraneo, l’accoglienza e l’ascolto pari a zero, e decide di fuggire verso un altrove. Che fare con la propria salvezza? Bruck racconta la sensazione di estraneità rispetto ai suoi stessi familiari che non hanno fatto esperienza del lager, il tentativo di insediarsi in Israele e lì di inventarsi una vita tutta nuova, le fughe, le tournée in giro per l’Europa al seguito di un corpo di ballo composto di esuli, l’approdo in Italia e la direzione di un centro estetico frequentato dalla “Roma bene” degli anni Cinquanta, infine l’incontro fondamentale con il compagno di una vita, il poeta e regista Nelo Risi, un sodalizio artistico e sentimentale che durerà oltre sessant’anni.
Roberto Venturini, L’anno che a Roma fu due volte Natale (SEM) Lunedì 24 maggio
Villaggio Tognazzi, Torvaianica, sul litorale romano. Alfreda, un’accumulatrice seriale con i primi segni di demenza senile, ha reso il suo villino un tugurio invivibile, dove vive per inerzia tra insetti e cianfrusaglie. Sopra di lei abita il figlio Marco, un giovane fattone, profondamente insicuro, la cui unica occupazione è accudire la madre. Lo spettro di un’azione da parte dell’Ufficio d’igiene rende necessario svuotare in fretta la casa, pena lo sfratto. Alcuni sgangherati amici, assidui frequentatori del bar Vanda, si attivano per sgomberarla, ma la proprietaria si oppone. Da qualche tempo Alfreda soffre di disturbi del sonno durante i quali le appare Sandra Mondaini, che ha conosciuto ai tempi d’oro del Villaggio Tognazzi, quando era il ritrovo estivo del jet set culturale italiano. Alfreda, nei suoi deliri notturni, immagina di parlare con l’attrice, sofferente per la “separazione” dal marito Raimondo Vianello, che riposa a Roma mentre lei è sepolta a Milano. Anche Alfreda non si è mai ricongiunta al marito, scomparso in mare durante una pesca notturna e mai più ritrovato. Alfreda decide di mettere fine a quella “ingiustizia” e pone al figlio una condizione per lo sgombero del villino: trafugare la salma di Raimondo dal Verano e portarla al cimitero di Lambrate, da Sandra.
Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani)Martedì 01 giugno
Sulle rive del lago di Bracciano approda, in fuga dall’indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, madre coraggiosa con un marito disabile e quattro figli. Antonia è onestissima e feroce, crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua figlia femmina a non aspettarsi nulla dagli altri. E Gaia impara: a non lamentarsi, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo, a leggere libri e non guardare la tv, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe e l’infelicità dove nessuno può vederla. Ma poi, quando l’acqua del lago sembra più dolce e luminosa, dalle mani di questa ragazzina scaturisce una forza imprevedibile. Di fronte a un torto, Gaia reagisce con violenza, consuma la sua vendetta con la determinazione di una divinità muta. La sua voce ci accompagna lungo una giovinezza che sfiora il dramma e il sogno, pone domande graffianti. Le sue amiche, gli amori, il suo sguardo di sfida sono destinati a rimanere nel nostro cuore come il presepe misterioso sul fondo del lago.
Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli) Lunedì 07 giugno
l libro delle case è la storia di un uomo “Io”. La storia di Io salta di casa in casa, su e giù nel tempo, ciascuna è la tessera di un puzzle che si compone tra l’ultimo quarto del millennio e il primo degli anni zero: è giovane amante di una donna sposata in una casa di provincia, infante che insegue una tartaruga in un appartamento di Roma mentre dalla tv si rovesciano le immagini di Aldo Moro sequestrato e del corpo di Pasolini rinvenuto all’Idroscalo; è marito in una casa borghese di Torino, bohémien in una mansarda di Parigi e adulto in carriera in un albergo londinese; ragazzo preso a pugni dal padre in una casa di vacanza, e studente universitario buttato sopra un materasso; poi semplicemente un uomo, che si tira dietro la porta di una casa vuota. Il libro delle case è un viaggio attraverso i cambiamenti degli ultimi cinquant’anni, nelle sue geografie, nelle sue architetture reali così come in quelle interiori, i luoghi da cui veniamo e quelli in cui stiamo vivendo.
Emanuele Trevi, Due vite (Neri Pozza) Lunedì 14 giugno
Rocco Carbone nasce a Reggio Calabria nel febbraio del 1962, ma una buona parte della sua infanzia la trascorre in un piccolo paese dell’Aspromonte, Cosoleto: un posto di gente dura, taciturna, incline a una rigorosa amarezza di vedute sulla vita e sulla morte. Emanuele Trevi lo conosce nell’inverno del 1983, quando è arrivato a Roma da poco tempo e si è iscritto a Lettere. Parlare della vita di Rocco, per Trevi, significa necessariamente parlare della sua infelicità, tratteggiarne la personalità bipolare e a tratti sadica, il carattere spigoloso, la natura lucida e sintetica dell’opera. Pia Pera cresce a Lucca in una famiglia colta, originale ed eccentrica. Poco più che adolescente lascia la città toscana e studia Filosofia all’università di Torino. Dopo un dottorato in storia russa alla University of London inizia a insegnare letteratura russa all’Università di Trento, ma poi, delusa dall’ambiente, lascia perdere ogni ambizione accademica e decide di occuparsi di un fondo abbandonato a San Lorenzo, dedicandosi alla cura del giardino. Quando Trevi la incontra, Pia è una trentenne spavalda e maldestra, brillante, anticonformista e generosa. Tratteggiando, con affetto, le vite dei due amici, Emanuele Trevi persegue una ricerca narrativa fondata sulla memoria e, al contempo, rende un sentito omaggio a due talentuosi scrittori italiani.
Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud (Einaudi) Lunedì 21 giugno
Borgo sud è il seguito de L’Arminuta. Adriana è come un vento, irrompe sempre nella vita di sua sorella con la forza di una rivelazione. Sono state bambine riottose e complici, figlie di nessuna madre. Ora sono donne cariche di slanci e di sbagli, di delusioni e possibilità, con un’eredità di parole non dette e attenzioni intermittenti. Vivono due grandi amori, sacri e un po’ storti, irreparabili come sono a volte gli amori incontrati da giovani. Ma per chi non conosce la lingua dell’affetto è molto difficile aprire il cuore.
Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza (Mondadori) Lunedì 28 giugno
La protagonista di questo romanzo è una donna, una scrittrice, che dopo essersi sentita ai margini per molti anni ha finalmente conosciuto il successo. Vive un tempo ruggente di riscatto, che cerca di tenersi stretto ma ogni giorno le sfugge un po’ di più. Proprio come la figlia, che rifiuta di parlarle e si è trasferita lontano. Combattuta tra risentimento e sgomento per il tempo che si consuma la coglie Federica, la più cara amica del liceo, quando dopo trent’anni torna a cercarla. E riporta nel suo presente anche la sorella maggiore Livia – dea di bellezza sovrannaturale, modello irraggiungibile ai loro occhi di sedicenni sgraziate –, che in seguito a un incidente è rimasta prigioniera nella mente di un’eterna ragazza. Come accadeva da adolescenti, i pensieri tornano a specchiarsi, a respingersi e mescolarsi. La protagonista perlustra il passato alla ricerca di una verità, su se stessa e su Livia, e intanto cerca di riafferrare il bandolo della propria esistenza ammaccata: il lavoro, gli amori. Livia era e resta un mistero insondabile: miracolo di bellezza preservata nell’inconsapevolezza? O fenomeno da baraccone? Avvolti nelle spire di un’affabulazione ammaliante, seguiamo la protagonista in un viaggio che è insieme privato e generazionale, interiore e concreto.