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Il colibrì – Sandro Veronesi

Giugno 16, 2020 //  by Alessia//  Lascia un commento

Il colibrì foto

Titolo: Il colibrì
Autore: Sandro Veronesi
Prima edizione: 2019
Lingua originale: Italiano
Casa editrice: La nave di teseo
Pagine: 366
ISBN: 978-88-346-0047-4
Prezzo: 20,00
Valutazione: 4/5

Il colibrì

Buongiorno lettori!

Trascorso qualche giorno dall’annuncio della sestina dello Strega 2020, proseguo la mia maratona di recensioni a tema, parlandovi de Il colibrì, probabilmente fin dall’inizio il favorito di quest’anno e sicuramente il libro più venduto e chiacchierato di tutta la dozzina.

Sarò sincera, di questo libro ho sentito parlare più male che bene: ho sentito un sacco di commenti negativi in proposito, lo si è addirittura definito un libro “ruffiano”, scritto apposta per fare colpo sul pubblico e, quindi, aggiudicarsi il premio. Aggiungiamoci pure il fatto che, se non fosse stato candidato allo Strega, probabilmente non avrei letto Il colibrì, dal momento che non lo avrei considerato, per il tipo di storia, un libro “nelle mie corde”.

Di conseguenza ho iniziato a leggerlo piena di pregiudizi, convinta che non mi sarebbe piaciuto e di avere tra le mani un prodotto commerciale, più che un libro di qualità.

Mi sbagliavo. Ho letto Il colibrì d’un fiato, affascinata e commossa dalla storia del suo protagonista, Marco Carrera.

Il colibrì che dà il titolo a questo libro è proprio lui, Marco, un uomo che nel corso della sua vita ha dovuto affrontare una miriade di prove: coincidenze fatali, perdite atroci, amori assoluti e, per ciò stesso, pericolosi. Nonostante tutto però Marco riesce a non farsi travolgere dalle onde, riesce a non precipitare. Proprio come il colibrì sbatte forte le ali e resta fermo nello stesso punto, allo stesso modo Marco Carrera riesce sempre a trovare dentro di sé una ragione per vivere, per restare saldo, per non lasciarsi andare.

[…] tu sei un colibrì perché come il colibrì metti tutta la tua energia nel restare fermo. Settanta battiti d’ali al secondo per rimanere dove già sei. Sei formidabile, in questo. Riesci a fermarti nel mondo e nel tempo, riesci fermare il mondo e il tempo intorno a te, certe volte riesci addirittura anche a risalirlo, il tempo, e a ritrovare quello perduto, così come il colibrì è capace di volare all’indietro.

Al di là della storia, a tratti curiosa, a tratti straziante, di Marco Carrera, ciò che rende interessante questo libro è il mondo in cui questa viene raccontata.

La vicenda copre un arco di tempo che va dagli anni ’70 al 2030, ma non si segue l’ordine cronologico. Ogni capitolo descrive un momento, una fase della vita di Marco, ma si salta continuamente avanti e indietro nel tempo. Di conseguenza il lettore deve ricostruirsi man mano il quadro completo degli eventi e all’inizio certe affermazioni, certi riferimenti, non trovano spiegazione, ma tutto va al suo posto, man mano si prosegue la lettura.

Veronesi è stato bravissimo nel disseminare nei vari capitoli allusioni e anticipazioni, lasciate sospese, che accendono la curiosità del lettore, intento a comporre un puzzle, per poi finalmente arrivare a collocare gli ultimi pezzi e a capire la storia di Marco nella sua compiutezza.

Altro elemento che rende interessante la lettura è il fatto che non tutti i capitoli sono strutturati allo stesso modo. Alcuni capitoli sono raccontati nel modo più “classico”, con un narratore esterno praticamente onnisciente, che ci racconta la storia del protagonista con l’occhio di uno spettatore estraneo alla vicenda. Altri capitoli sono invece costituiti da lettere o e-mail inviate dal protagonista, o dagli altri personaggi. Addirittura in altri capitoli troviamo scambi di messaggi o dialoghi telefonici.

Tutto ciò fa de Il colibrì un libro dalla narrazione molto “movimentata”, che riesce ad essere avvincente e a travolgere il lettore. Veronesi si conferma quindi un grande narratore, capace di raccontarci una storia densa, ben architettata e di condurci ad una riflessione su quale sia il senso della vita, su quali siano le ragioni che ci spingono a sbattere le ali, a restare in piedi, nonostante tutto a volte sembri crollarci addosso.

La prosa de Il colibrì è piana e scorrevole, il che rende accessibile questo libro ad un pubblico vasto, di conseguenza non stupisce che abbia venduto moltissime copie e che sia stato apprezzato anche dai lettori meno “forti”. Per questo motivo, tra tutti i libri candidati allo Strega, questo è forse l’unico libro “per tutti”, che consiglierei a chiunque nutra interesse per questo genere di storie, indipendentemente dal livello di “allenamento” con la carta stampata.

Il colibrì ha però un grosso difetto: il finale. Sono dell’idea che se Veronesi avesse tralasciato di scrivere le ultime settanta pagine sarebbe stato meglio. Non voglio svelarvi nulla della storia, ma cercherò comunque di motivare questa mia affermazione.

Veronesi ha scritto un finale che non era necessario, cerca una quadratura del cerchio che poteva benissimo non esserci, anzi, sarebbe stato molto meglio. Nelle ultime pagine viene detto ciò che il lettore vorrebbe sentirsi dire, si delinea un epilogo che sembra voler accontentare a tutti i costi chi legge, ma senza il quale l’architettura del romanzo avrebbe retto comunque benissimo.

Se ci aggiungiamo il fatto che il tutto è condito con una dose eccessiva di retorica melensa, ne consegue che, purtroppo, Veronesi ha “sporcato” un libro che, fino a pagina 290 ti strazia l’anima, ma che, da lì in avanti, fa cascare le braccia . L’impressione, è quella che genererebbe un bel vestito elegante e sobrio, abbinato ad un accessorio kitsch.

Comunque, per quanto il finale giochi un ruolo chiave e sia difficile prescinderne nel momento in cui si esprime un parere su un libro, non posso fare a meno di considerare Il colibrì di Veronesi un bel romanzo: una lettura coinvolgente, emozionante, che non mancherà di lasciarvi un segno.

Buone letture!

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Premio Strega 2020 - La dozzina dello strega
Premio Strega 2020 – La dozzina dello strega

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Categoria: Premio Strega 2020Tag: La nave di Teseo, Romanzo, Sandro Veronesi

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